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L’Orienteering nei vicoli raccontato da chi lo ha provato

“I vicoli di Genova, l’orienteering e io. Una bella avventura.”

Una città fatta di vicoli e angoli storici, questo è lo sguardo su Genova visto con gli occhi di Joana, una ragazza Portoghese che si è avvicinata all’orienteering con noi.
#streetOP nei vicoli di Genova

 

Niente di meglio che un gioco divertente e un compagno locale per scoprire alcuni di questi luoghi. Con una cartina topografica ed un compasso, un team di due persone, parte il nostro Orienteering. Siamo alla ricerca delle lanterne, ovvero I luoghi da raggiungere entro le due ore a disposizione. Un evento promosso da Outdoor Portofino e Abbey Hostel da cui un team preparatissimo e noi, un po’ meno preparati, iniziamo il percorso con l’obbiettivo di trovare I posti contrassegnati nel più breve tempo possibile, un sano spirito competitivo si percepisce nell’aria.

Il primo obiettivo è la colonna dedicata a Cesare Vacchero, detta colonna infame, la quale è stata eretta per ricordare il tentativo di cospirazione per rovesciare la Repubblica di Genova. Da lì si và a contare gli alberi in piazza Lavagna, a cercare i cognomi sulla targa alla memoria dei caduti alle Vigne o a farsi un selfie in spianata Castelletto.

Il busto del professore Kazuhiko Fukuda è il più arduo da trovare, giriamo in tondo dentro il parco di Villetta Di Negro, a onor del vero insieme a molti altri partecipanti, fino a che la dea bendata non ci aiuta (tutti). Dopo aver camminato per quasi due ore torniamo alla base nonostante gli imprevisti e completiamo la missione con un buon punteggio.

C’è che sta roba qui dell’orienteering è una figata, l’evento ha mobilitato un sacco di gente di ogni età ed estrazione sociale, per appassionati e non (ma lo diventerete)!

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